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UN' ISOLA DI PLASTICA

  • Intavolaconletica
  • 28 gen 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

Questa purtroppo è la dura realtà che ci circonda, siamo circondati nel vero senso della parola, da un'isola di plastica. Chiamata anche "Pacific Trash Vortex" è la più grande zona di accumulo di rifiuti al mondo, si trova nel Pacifico del Nord in una zona dove le correnti s'incontrano facendo convergere tutti i detriti umani e non e che possono rimanere intrappolati in questo vortice anni. Venne scoperto attorno alla fine degli anni '80 dai ricercatori della NOOA e il suo nome (Garbage Pacht) viene coniato dall'oceanografo Ebbesmeyer. Ancora oggi quell'immensa isola si aggira per il Pacifico e si stima che la sua estensione sia di circa 1,6 milioni di km2 ossia quasi la grandezza del Canada. Questa sorta di "zuppa di plastica" è formata per la maggior parte da microplastiche, vengono poi le reti da pesca e tutti gli attrezzi ad essa associati come canne, corde e trappole di vario genere... Una situazione veramente disastrosa se pensiamo che non tutta la plastica che finisce in mare si ritrova nella Garbage Pacht, si stima che l'immondizia gettata in mare ogni anno vada dai 5 ai 20 milioni ma studiando la "Vortex" risulta che non tutta questa plastica si trovi al suo interno. Si pensa dunque che la restante venga o sminuzzata ancor di più rispetto alla misura tenuta in considerazione durante gli studi dell'isola che è circa 0,05 cm, o viene rispedita sulle rive e sulle spiagge, o ancora va ad inabissarsi nelle profondità marine e nei canyon.



Capite dunque che è necessario assolutamente fare qualcosa, se non interveniamo verremmo sommersi nel vero senso della paola dai nostri stessi rifiuti. Ma perché allora quando se ne parla la gente fa finta di nulla? Perché quando si tenta di spiegare alle persone che fare per bene la raccolta differenziata, cercare di limitare la plastica e i rifiuti che potremmo evitare, nessuno fa niente? Anzi non vi sembra anche a voi che spesso veniate solo scambiati per pazzi ambientalisti? A me purtroppo capita sempre, anche quando in famiglia cerco di spiegare l'importanza di comprare sfuso o semplicemente di usare un tovagliolo di tessuto anziché di carta (che viene poi gettato via e spesso e volentieri non viene differenziato nell'umido, anche se bianco e senza scritte, ma gettato nel secco dove non sarà possibile differenziarlo).


Sembra che le persone abbiano gli occhi cechi, cambiamenti climatici disastrosi, effetto serra, migrazioni inspiegabili, comparsa di animali non originari in alcune zone del mediterraneo. Insomma direi che sono motivi più che fondati per cercare di eliminare questa dannata plastica dalle nostre vite e non sarebbe nemmeno un processo troppo complicato perché sarebbe sufficiente:


  1. Comprare gli alimenti sfusi e possibilmente a km0 così da incentivare la produzione locale, aiutare i contadini e sostenerli nel loro lavoro, evitare l'uso di imballaggi e di carburante necessari per il trasporto degli alimenti. Anzi il campo si estenderebbe anche al non sfruttamento delle popolazioni locali (si pensi allo sfruttamento della popolazione e del territorio del Perù per la produzione di quinoa), si andrebbe a disincentivare le grandi multinazionali dal produrre cibi, alimenti ecc in zone povere e degradate del mondo che vengono sfruttate per pochi soldi al giorno.



  1. Utilizzare shampoo, bagnoschiuma e prodotti per il corpo possibilmente solidi o prodotti artigianalmente (le creme per il corpo potete farle a casa con facilità) e poi confezionati in contenitori di vetro, alluminio ecc... anzi se volete un piccolo consiglio potete riutilizzare flaconi in plastica proprio per conservare creme ecc che potete fare in casa così da non gettare via la plastica ma riutilizzarla e nello stesso tempo autoprodurvi le vostre creme che non presenteranno sostanze nocive al loro interno come conservati ecc

  2. Riutilizzare, riutilizzare e riutilizzare ancora. Non solo vasetti di vetro ecc ma anche la stessa plastica che ormai è presente nelle vostre case. Io ad esempio prima di cominciare ad interessarmi alla questione ambientale e del cinsumo di plastica avevo acquistato dei contenitori di plastica per portare in giro il cibo. Bene questi contenitori sono lavabili e riutilizzabili e quindi perché gettarli via? Solo per comprarmi una schiscetta di metallo, seguire la moda e dire "io non inquino perché non uso plastica"?!? Assolutamente no, lo zerowaste non è una moda, non vuol dire gettare via tutto ciò che si ha per prodotti nuovi come spazzolini in bamboo o shampoo solidi. Io prima di passare a questi ho terminato quello che avevo in casa e solo dopo sono passata ad acquistare prodotti più ecologici ed ecosostenibili.

  3. Eliminate l'uso dei fazzolettini e tovaglioli di carta, potete usare quelli di stoffa, riutilizzabili più di una volta. Le donne possono optare per l'uso della coppetta mestruale anziché degli assorbenti usa e getta. Se non vi convince la coppetta potete comunque usare assorbenti lavabili e biodegradabili in cotone. Non sarà solo il pianeta a dirvi grazie ma anche il vostro fisico perché gli assorbenti usa e getta purtroppo non fanno bene alle zone intime. Causano prurito, irritazione ecc, quelli in cotone lavabili invece sono certamente più morbidi e traspirabili

  4. Evitate l'uso di bottiglie di plastica e optate per borracce termiche, sono ottime non solo per trasportare acqua ma anche tisane ed infusi, freddi d'estate per rinfrescarsi e caldi d'inverno per riscaldarsi. Io ad esempio che soffro molto il freddo quando sono fuori casa solitamente preparo una bella tisana bollente che porto con me nella mia borraccia.

  5. Dite di NO, è importante saper dire no e non per essere maleducati, ma per evitare l'uso di plastica inutile, l'esempio più lampante è quello delle cannucce dei cocktail. Se non sapete rinunciare al vostro cocktail con cannuccia potete acquistare quelle in metallo così da riutilizzarla.

  6. RICICLATE, riciclate tutto ciò che vi è possibile e che vi passa per le mani, carta nella carta e plastica nella plastica. Vi accorgerete subito che il vostro sacchetto dell'indifferenziato dimezzerà di volume se fate una raccolta differenziata corretta.

  7. NON SPRECATE, evitate di tenere accesa l'acqua quando vi lavate i denti o sciacquate i piatti. Riutilizzate tutta quella che potete, io ad esempio uso quella che mi serve per fare lo yogurt in casa per l'ammollo dei legumi o per cuocere la pasta.

  8. Evitate di tenere accesi apparecchi elettronici quando non serve, se ad esempio avete un computer, la televisione ecc e non li state usano ricordatevi di spegnerli. Il PC volendo ha anche la funzione stand by se dovete lasciarlo fermo per un po' e riprendere ad usarlo in un secondo momento. Ricordate anche di non lasciare in carica "a vuoto" telefoni, tablet ecc. Se hanno finito di caricare staccate la spina del caricabatterie dalla corrente. Sprecherete meno energia eletrrica e nello stesso tempo andrete a preservare la batteria del vostro apparecchio elettronico. Non per ultimo ricordatevi di spegnere le luci delle stanze. Non penso sia necessario illuminare la casa ad "albero di natale" se ci siete solo voi.

  9. USATE I MEZZI DI TRASPORTO, invece che muoversi con una propria autovettura che andrebbe ad inquinare inutilmente, se siete in una grande città o se dovete spostarvi cercate di fare affidamento ai mezzi pubblici così risparmierete carburante. Lo so che può risultare difficile specialmente in una realtà italiana come la nostra dove il servizio pubblico è inefficiente e a volte quasi inesistente, ma cercate di fare tutto il possibile. Spostare un solo autobus (adesso cominciano ad uscire anche quelli elettrici) che può portare più persone contemporaneamente, riduce di molto l'emissione di carburante prodotto, a paragone, dalle automobili che servirebbero per portare le stesse persone.

  10. Ultimo ma non ultimo, PASSARE AD UN ALIMENTAZIONE VEGANA, è provato da più studi, film, libri (Dominion, Cowspiracy, Se niente importa, Il dilemma dell'onnivoro ecc) che la produzione di carene e dei suoi derivati produce più inquinamento, sfruttamento ecc di tutto il sistema di trasporti americano. Qui potremmo aprire un discorso a parte (che sicuramente affronterò) ma se vogliamo rimanere sulla questione, gli allevamenti intensivi producono liquami, scarti, gas, metano che sono terribilmente nocivi per la nostra terra e spesso vengono scaricati proprio in mare senza alcun riguardo per la flora e fauna marittima.

Si potrebbe andare avanti ancora e ancora con consigli su come non inquinare l'ambiente ed evitare l'uso inutile di plastica, ma se anche si elencassero tutti i modi possibili ed esistenti per ridurre l'impatto ambientale, l'unica vera soluzione deve partire da noi. Siamo noi che dobbiamo prendere una vera consapevolezza di ciò che sta accadendo ora nei nostri mari e sulla nostra terra. Cosa lasceremo in eredità alle future generazioni? Chili e chili di plastica sparsi nell'oceano che distruggono l'ambiente acquatico avvelenando e uccidendo la flora? Dobbiamo essere noi i primi a dire stop, forse tornare indietro un pochino a quando ancora le nostre nonne non sapevano nemmeno cos'era la plastica, a quando si andava al mercato a prendere la frutta e verdura fresche di stagione e a chilometro zero, a quando sii produceva in casa il più possibile per risparmiare e non si gettava via nulla, forse ritornare un pochetto alle nostre radici ci farebbe solo bene e farebbe bene al Pianeta e alla nostra Terra.


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